“….il devoto ed un suo congiunto spiegando da due grandi bastoni con corbia di piombo due larghe insegne di seta a varii colori le svontolano buona pezza in aria al suon d’un piffero e d’un tamburo, le depongono poi come sono d’innanzi ai piedi di nostra Donna sciogliendosi a tal modo del votivo obbligo. A questo accorre un altro, il quale fa riverenza alla statua ed al popolo indi agghermigliando i lunghi vanni delle banderuole rende con ciò solenne promessa d’alimentare il venturo anno la bella istituzione.“
( S. Morelli )
Le evoluzioni del pastore, o del signore di Conversano, vengono tradizionalmente rievocate ogni anno il lunedì, il martedì ed il sabato dopo Pasqua, davanti alla statua della Madonna, in occasione della “battitura della Nzegna”, da due “battitori” che ne ripetono le movenze, in un rito che incorpora finanche un aspetto propiziatorio per la popolazione locale, poiché l’eventuale caduta della ‘Nzegna corrisponde ad un cattivo auspicio per l’intera città.
Negli ultimi secoli, Battitori della Nzegna, sono stati i membri delle famiglie Brandi (alias lu monucu), Lanzillotti, Di Perna, Maellaro.
Attualmente, ad assumere annualmente l’onere e l’onore della Battitura, sono due rappresentanti e discendenti delle famiglie di Sabino e Nicolò Carlucci che se la tramandano di padre in figlio da almeno quattro generazioni.